domenica 21 giugno 2020

Accanto Al Mostro

Appunto n. 29


ACCANTO AL MOSTRO

L'Anonima Sarda e le armi sepolte dai neofascisti nel Mugello, i guardoni testimoni, il censimento di migliaia di armi, sessantamila scapoli fiorentini analizzati, la mafia internazionale, le scarpe, il deposito di eroina tra Campi e Signa, la lettera che il Mostro ha voluto firmare.
Al centro sempre lei: Silvia Della Monica.
Voglio dedicare questo appunto alla persona che ritengo aver compreso più aspetti di questa immensa vicenda.
Riporto i movimenti a noi noti del magistrato fiorentino fuori dalle indagini sul Mostro, per farsi un quadro della situazione prima dell'orrenda missiva di Scopeti.
Silvia Della Monica dopo aver torchiato sardi e guardoni/testimoni, si sposta all'antidroga.
Il 21 Gennaio del 1983 festeggia un risultato incredibile sequestrando 81 chilogrammi di eroina, nascosti dentro scatole di scarpe all'interno dei magazzini di un calzaturificio tra Campi e Signa.
L'organizzazione criminale viene completamente sgominata nei mesi successivi, mentre a Giogoli il 9 Settembre dello stesso anno vengono uccisi due giovani turisti tedeschi.
Quattro mesi dopo, Rotella fa arrestare Mele e Mucciarini ritenendoli coinvolti negli omicidi del Mostro di Firenze mentre Silvia abbandona definitivamente il caso, totalmente assorbita dalla ricostruzione del giro internazionale di eroina.
Il 18 Aprile del 1984 sui giornali si continua a parlare dei suoi successi: la sua equipe è riuscita ad arrivare fino ai vertici dell'organizzazione mafiosa, arrestando anche i sette "cervelli finanziari".
Shoes Connection, questo il nome dato dai media statunitensi all'operazione che disintegra un giro criminale che ha fatturato mille miliardi in due anni.
Da Palermo a Firenze. E da Firenze a New York. Il successo della nostra è riconosciuto a livello mondiale.
Arriviamo al 21 Luglio del 1984. Sono passati altri tre mesi, ci sono 102 imputati, 50 già in galera. Dai picciotti ai finanzieri nessuno si salva, è la parola fine a quest'indagine.
La fine della Shoes Connection vede il ritorno del Mostro, dopo una settimana esatta:
29 Luglio 1984, Vicchio, duplice omicidio Rontini-Stefanacci.
Il delitto viene firmato senza l'utilizzo del silenziatore e questo consente - grazie a dei testimoni - di risalire all'ora esatta della morte dei giovani.
Il Mostro aveva interesse a farsi sentire?
Ma da chi...
Silvia di sicuro non sembra ascoltarlo, perché sui giornali di lei si continua a parlare esclusivamente per la lotta alla droga.
Nasce la Squadra Anti Mostro, ma lei non ne farà parte.



Ad un mese dal delitto di Vicchio, un giovane ventitreenne di origini olandesi viene trovato morto dopo essersi iniettato una dose di eroina.
Su La Repubblica del 30 Agosto 1984, Della Monica rilascia la seguente dichiarazione in riferimento alla fiala di Naloxone trovata nella tasca del giovane:
"Spesso questi ragazzi credono che con il Naloxone si possono salvare ma non si rendono conto che non fanno in tempo ad iniettarsi il medicinale".
Il Mostro rimane lontano dai suoi pensieri, almeno pubblicamente.
3 Ottobre 1984: i giornali riportano la scarcerazione degli ultimi due "mostri" del "clan" sardo (virgolette obbligatorie), Giovanni Mele e Piero Mucciarini.
Centinaia di migliaia di armi analizzate, sessantamila scapoli della provincia fiorentina messi sotto la lente d'ingrandimento ma del Mostro, quello vero, non c'è traccia.
Per ritrovare sui giornali il nome di Della Monica legato alla serie di delitti ai danni delle coppiette, è necessario l'intervento diretto del Mostro che le invia il noto e macabro plico dopo il suo ultimo delitto.
6, 7 oppure 8 Settembre 1985, Scopeti: viene uccisa una coppia di turisti francesi, in Italia per partecipare ad una fiera commerciale a Bologna.
La ragazza, Nadine Mauriot, era titolare di un negozio di scarpe e voleva vedere nuovi modelli da proporre ai suoi clienti.
Scarpe.
Ancora oggi siamo a chiederci se la coppia francese sia riuscita a partecipare all'esposizione bolognese.
Esistono diciassette scatti fotografici che testimoniano la loro breve vacanza e che potrebbero aiutare a far luce su numerosi aspetti della vicenda, ma sono a tutt'oggi segretati.



Il Mostro ritaglia un piccolo lembo del seno strappato a Nadine e lo inserisce in una busta che imbuca in una cassetta postale vicina ad una abitazione di appoggio di Della Monica. Abitazione non intestata a lei.
E la spedisce mentre Silvia non è presente, presa da altri pensieri.
E' costretta a tornare.
Silvia racconterà molti anni dopo in un intervento nella trasmissione "Chi L'Ha Visto?" del 6 Luglio 2011:
"Lettera che io avevo preventivato. Quindi Piero Vigna mi interrogò a lungo per sapere a chi l'avessi detto."
Scriverà su un documento ufficiale all'attenzione del "signor Procuratore della Repubblica" il 17 settembre 1985 (la versione completa si trova sulla nuova edizione del libro "Al Di Là Di Ogni Ragionevole Dubbio" di Paolo Cochi):
"Le rappresento che mi sono occupata delle indagini fino ai primi del gennaio 1984, epoca in cui chiesi al Procuratore della Repubblica Prof. Enzo Fileno CARABBA, di essere rilevata e sostituita da altro collega in quanto sia motivi di lavoro (ero impegnata nell'istruttoria contro TOMMASO SPADARO e altri conseguente al sequestro di circa 80 chili di eroina avvenuto in Firenze e dovendo espletare rogatorie in U.S.A.) sia motivi familiari (malattia e morte di mia madre), mi impedivano di dedicarmi con sufficiente possibilità di tempo all'assistenza al Giudice Istruttore, essendo stata formalizzata l'inchiesta.
La stampa, mio malgrado, ha sempre dato grosso risalto alla mia partecipazione alle indagini e ricordo in particolare un articolo apparso sulla Nazione di Firenze, scritto da Mario SPEZI, che faceva anche riferimento a persone della mia famiglia.
(vedi Appunto n. 14)
Inoltre lo stesso SPEZI nel suo libro sul mostro di Firenze, parlando degli inquirenti, ha più volte fatto riferimento alla mia persona e a certe impostazioni istruttorie da me date.
E' noto, peraltro, che da tempo io non mi occupo più del caso, sicchè l'inoltro della lettera proprio a me non posso che interpretarlo oltre che come sfida agli inquirenti anche come minaccia.
(CUT)
Devo segnalarLe che
il nostro Ufficio, soprattutto di pomeriggio, è accessibile senza adeguati controlli a chicchessia, e che io trascorro in Procura la maggior parte della giornata, trattenendomi per ragioni di lavoro, fino a notte inoltrata e, comunque, dopo la chiusura del portone principale, con conseguente rientro ad ora tarda all'abitazione.
Ritengo opportuno sottolineare che mi sembra probabile che l'autore dell'anonimo, soprattutto in assenza di pubblicizzazione del suo gesto, possa compiere un ulteriore passo e possa mettersi in contatto con me sia telefonicamente che di persona.
Ossequi."

Il 23 Settembre, come da lei predetto e comunicato in Procura, Silvia riceve una telefonata su una linea privata, non intestata a lei (anche questa!) da un sedicente signor Taddei Gianfranco, in cerca di compagnìa femminile. Non sarà possibile risalire all'ubicazione del chiamante.
Il 26 Settembre del 1985, a seguito di una fuga di notizie nella stessa Procura fiorentina (e che determina l'apertura di un'indagine interna), viene pubblicamente diffusa l'esistenza della lettera col lembo di seno.
Silvia Della Monica è di nuovo pubblicamente protagonista delle vicende del Mostro di Firenze.
Negli stessi giorni arrivano in Procura diverse lettere anonime, alcune vere e proprie minacce, alcune si teme addirittura consegnate a mano.



Avvocato Adriani intervistato su Nove.it il 19 Aprile 2018, riporto alcuni passi che personalmente ritengo interessanti:
"Si va oltre l'orrore: un lembo di seno della ragazza francese viene spedito da una cassetta delle lettere di San Piero a Sieve al magistrato Silvia Della Monica che fino al 1982 aveva indagato sul Mostro e che forse aveva capito qualcosa e quindi occorre punirla, intimorirla al punto da costringerla a richiedere la scorta."
"Probabilmente un assassino istrionico che
ha in odio i propri simili e le Istituzioni
, che prova piacere quando uccide, in un delirio di onnipotenza, e poi si compiace sui giornali del clamore suscitato dalle proprie gesta.
Nel 1981 accade però qualcosa per cui rischia di essere individuato, ma ha amicizie importanti in apparati pubblici e riesce a non farsi beccare.
"


LINK:



9 commenti:

  1. Non sono sicurissimo di aver capito se l'articolo contenga, specie per le parti evidenziate in giallo, della sottile "ironia" [*1] o sia da leggere come 'concreto' e celebrativo.

    [*1 vedasi ad esempio il riferimento alle 'shoes-droga/scarpe-fiera della calzatura', ma non solo...]

    Ma più di tutto, ed interpretazioni del senso dell'articolo a parte, mi preme domandarti:

    1- cosa (e quando) accade di così significativo nel 1981, per cui il mdf in quel momento avrebbe rischiato di essere individuato?

    2- in che modo queste 'amicizie importanti in apparati pubblici' sarebbero riuscite a coprire e non far beccare il mostro?

    3- quanti e quali risconti (o semplici indizi in tal senso) esistono a sostegno di detti interventi di copertura?


    Grazie per i chiarimenti.
    Hazet

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    1. Ciao Hazet!
      Perdonami se non pubblico l'altro tuo messaggio ma non vorrei che l'attenzione si spostasse sull'attualità che esula dal tema "mostro"!
      Quanto alle tue domande, nessuna ironia da parte mia ma solo un evidenziare che il tema delle calzature è presente anche nella vita lavorativa extra-mostro di Della Monica.
      Se ne è parlato molto riguardo a Scopeti, sia per l'evento bolognese che per il posizionamento delle fantomatiche scarpe fuori dalla tenda (chi le vede e chi non le vede), tutto qui.
      1 - a naso, direi gli approfondimenti sul giro di guardoni nella zona di Mosciano, ma l'avvocato dei francesi potrebbe far riferimento all'identikit del guidatore stravolto..?
      2 e 3 - a queste possono rispondere solo coloro che indagano ufficialmente, ma è molto probabile che un soggetto legato ai delitti avesse accesso ad informazioni dirette... a meno che non si voglia considerare tutto un'enorme coincidenza: lei teme di ricevere una lettera e dopo poco la riceve, spedita A LEI, imbucata vicino ad un'abitazione sua ma NON intestata a lei. Poi lei teme di ricevere una telefonata e dopo meno di una settimana la riceve ad un'utenza NON intestata a lei.
      Teme che i loro uffici siano facilmente accessibili ed effettivamente pochi giorni dopo arrivano varie lettere di minacce alcune forse addirittura consegnate a mano.
      Sembra quasi esserci qualcuno che legge le sue comunicazioni in Procura ed agisce di conseguenza.

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  2. Ciao Martin,
    nessun problema per la non pubblicazione del primo commento. Capisco il tuo perchè.

    Non comprendo invece come si possa prendere per buono, nel senso di addirittura pensare che possa esistere la possibilità di leggervi un collegamento, con la vicenda 'shoes/scarpe'.

    Se è pur vero che trattasi di due fatti certi:
    - da un lato che la DM riesce a far sequestrare un ingente quantitativo di dorga in magazzino di scarpe, e che partecipa da protagonista all'operazione internazionale denominata "shoes connection", contro il traffico di droga

    Se è pur vero che sia un fatto che:
    - la coppia dei francesi aveva, per interesse lavorativo della Mauriot che aveva un negozio di scarpe, intenzione e scopo (parziale) del viaggio recarsi alla fiera della calzatura a Bologna

    Ecco, se pur vere tutte queste cose, è pure altrettanto vero che:
    - nessuno in Procura, Tribunale, Questura o quant'altro, in Italia poteva sapere che la coppia (con lei venditrice di scarpe) avrebbe deciso di andare a fare quella toccata vacanziera e lavorativa in Italia.
    - nessuno sapeva (e come avrebbe potuto del resto!?) dei che giri la coppia avrebbe fatto prima di arrivare in zona di caccia del Mdf
    - nessuno, nemmeno loro assai probabilmente, avevano antecedentemente pianificato di campeggiare proprio lì
    - nemmeno il mostro (con legami mafia? con legami uomini vicini alla DM?), a meno che i francesi non li abbia incontrati da ben vivi e vegeti e con loro abbia parlato e la Mauriot gli avesse raccontato del suo lavoro e delle sue intenzioni, avrebbe mai potuto attuare un delitto -a questo punto- così altamente simbolico!
    - in mancanza di una casualissima coppia di turisti che guarda caso vende 'scarpe' così come 'scarpe' è il titolo di una operazione antidroga, il mdf come avrebbe fatto a colpire comunicando la stessa simbolgia?

    Sinceramente, preferivo questo tuo articolo quando lo avevo interpretato come velatamente ironico.
    Adesso, dopo la tua risposta, e riletto in chiave 'informativa', mi ci ritrovo proprio nulla e ancor meno ne capisco delle parti (es: quella delle parole della DM post ritrovamento del ragazzo olandese morto in overdose. Boh. Che a Vicchio il mdf non usi il silenziatore, è in linea con tutti i delitti e tutte le perizie che mai hanno riscontrato le tracce classiche che tali mezzi di riduzione rumore normalmente lasciano sui reperti. quindi? boh.)

    Un aspetto, vero e sacrosanto [Nda: che però a mio avviso non hai ricollegato, pur avendone riportato quasi la vera genesi] è che a seguito di quella (e altre) operazioni nazionali e internazionali contro la mafia (e chi la proteggeva e ci faceva affari), ad un certo punto in quel del Firenze-Milano scoppiò il famoso bubbone dell'AUTOPARCO... e da lì, per via indiretta, la politicizzazione del caso mdf, con tanto di interventi dei politici e dei Servizi scenario concreto della lotta pro/e/contro VLP (sodale anche politicamente della DM).

    Ma, IMHO, per quanto i Servizi nella storia mdf i piedini li misero eccome (anche in tribunale vedasi collegio difensivo Pacciani etc), sono piedini che nulla centrano nè con l'autore del delitto, nè in possibili coperture nè in corso d'opera delittuosa nè successiva. Ma sono piedini il cui unico scopo è il fango verso uno che, lì a Firenze e altrove ancor di più, poteva rappresentare un ostacolo agli interessi di mafia e politica.

    Cmq, grazie della risposta sincera e puntuale. as always.

    Hazet

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  3. [proseguo per limite caratteri]

    Probabilissimo che la DM si senntisse veramente minacciata e che qualcuno di 'vicino/interno al suo ambiente' le abbia giocato dei brutti scherzi.

    Io però, scinderei quegli eventi da quelli del MdF.

    Mi spiego:
    ///PARTE 1
    - la MD, per il suo ruolo era una persona scomodissima agli interessi di alcuni (mafia, politici, trait d'union, colleghi)
    - la storia italiana, ci viene assai in aiuto ricordandoci tutti i vari CORVI e le lotte intestine prorio di quegli ambenti (e sempre in ambito mafie e politica)
    - il periodo storico si sovrappone agli esordi di quello che culminerà nella Trattativa Stato-Mafia

    ///PARTE 2
    - il mdf effettivamente uccide a Scopeti ed effettivamente invia la famosa lettera con lembo umano alla DM
    *** proviamo a immaginare che la invia alla DM perchè era 'donna', semplicemente per quello ed era nota per aver almeno agli inizi seguito le indagini sul mdf appunto

    - la casa vicino San Piero a Sieve, della DM, è una casa di cui ufficilamente la gente extra stretto giro della DM, non sa nulla
    *** proviamo ad immaginare che anche il mdf, non ne sapesse nulla (cosa per nulla così impossibile, anche perchè se no avrebbe avuto più senso per lui andargliela ad imbucare direttamente a casa!)

    ///PARTE 3
    - chi non gradisce la DM per il lavoro ed i risultati che consegue danneggiando gli interessi di alcuni/molti, apprese le noizie dai giornali o più direttamente dagli ambienti comuni a loro e alla DM, ne approfitta creando pressione.
    *** proviamo ad immaginare che non essendo loro il mdf, nè col mdf in contatto diretto siano, come possono fare a molestarla/intimidirla? Di certo non facendole recapitare altri pezzi di carne umana o bossoli marchiati dal percussore di quella cal.22, perchè oro non ne sono nè in possesso nè possono reperila.

    ///Conclusione:
    - che movimenti e presenze strane nella vicenda investigativo/GIUDIZIARIA sul mdf ci siano state: è innegabile
    - che questi movimenti e presenze abbiano 'cercato di, influito su', etc. aspetti più slegati dall'indagine vera e propria e più sul nome e carriera di alcuni rappresentanti delle Procura, anche questo è innegabile
    - che detti movimenti e presenze siano in qualche modo state capaci di manovrare la temporalità dei delitti del MdF: non risulta (anche perchè tutte queste azioni sotterranee cominciano praticamente a fine carriera omicidiaria del mdf, mentre i responsabili delle indagini restano ancora per anni a seguirne gli sviluppi processuali).
    - che il mdf non sia mai stato colto in flagrante (in anni in cui nemmeno esistevano i cellulari e tra un avviso della scoperta di un delitto in campagna, il suo riscontro oggettivo da parte una pattuglia, e il solo dopo dispiegamento in forze, passava come minimo almeno mezz'ora), è assolutamente difficile da imputare all'ultimo gradino sul campo delle Istituzioni e ben raro da assegnare a 'superiorissime' coperture successive, dato il clamore di quel tipo di delitti
    - che casi di lotte intestine, corvi, infiltrazioni, collusioni e trattative, siano purtroppo ben noti e presenti nella Storia italiana recente e no, è un dato di fatto così come alcuni modus operandi dei Servizi sono rintracciabili

    A fronte di tutto questo:
    è davvero necessario il cercare di voler legare entità enormi (mafie, politiche, Servizi Segreti) a "banali"(passami il termine, non vuol essere offensivo) delitti in cui, almeno da 1974/1981 in poi presentano una marcata componente di devianza psicomaniacale?
    -

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  4. Io non credo che ci siano legate entità enormi, come ho scritto nel mio commento ritengo ci fosse un soggetto interno legato ai delitti ai danni delle coppiette.
    E questo soggetto aveva accesso diretto alle informazioni o comunicazioni (di cui pubblicamente veniamo a conoscenza dopo innumerevoli anni) di Della Monica.
    Nulla esclude che siano tutte coincidenze, sta ad ognuno di noi interpretarle ma del resto il caos non può che far comodo al mostro.
    Sull'overdose, come scritto, sottolineo solo che mediaticamente Della Monica è ben separata dalle cronache sul mostro quindi non riesco a farmi bastare solo la "minaccia perché donna", mi sa proprio di richiamo a chi ormai da 2/3 anni lo ha definitivamente abbandonato e dimenticato. Perché sennò dobbiamo iniziare a pensare ad un mostro che proprio non si informa sulle indagini, nemmeno leggendo dei semplici giornali ed è rimasto all'82.
    Sulle scarpe, ho solo evidenziato il ricorrere del tema nelle cose ancora non chiarite (ci sono andati a Bologna? Se alcuni testimoni vedono le scarpe fuori dalla tenda e altri no, c'è stata una manomissione successiva al delitto?).
    Anche il fatto di aver potuto prendere contatti italiani in vista dell'esposizione o direttamente sul posto mi interessa, non ci costruisco una teoria ma è una cosa che tengo a mente perché il tema tessile è ridondante in questa vicenda (e per carità, la provincia fiorentina si presta).
    Condivido la riflessione sulla storia italiana.

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    1. c'è anche da dire il duplice omicidio 84 era vicino a 2 abitazioni di Vigna a centinaia di metri ... domanda è vero che nell'omicidio 82 lo stesso Vigna era a cena insieme a Spezi nei pressi di Baccaiano o è una leggenda ?

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  5. le differenze di spigolature sono il sale dei pensieri e dei ragionamenti.
    E come minimo danno possibilità agli interlocutori di dialettizzare pensieri che altrimenti magari terrebbero solo nelle loro teste o che dialettizzandoli permettono di formularli in maniera più articolata e piano piano se del caso trovarne le falle o migliorarli.

    io certamente sbagliando per "riduzione", da anni ormai a proposito della vicenda mdf, ho deciso di seguire uno specifico approccio:
    - attenermi a ciò che ufficializzato in documenti, verbali, deposizioni etc (e molto meno ai giornali)
    - seguire il corso dei fluidi, ossia quello di minor resistenza, ossia 'sfoltire' non 'complicare' o aggiungere tonnellate di carne sul fuoco.
    - ritenere il fornire, ripetutamente!, alibi falsi in concomitanza dei delitti, un indizio di prioritaria attenzione
    - che la vicenda mdf ha il suo alfa ed omega in Signa e Scopeti, due delitti strettamente connessi, uno per autonoma genesi, l'altro perchè strettamente obbligato dal corso degli eventi
    - che l'intervento e la presenza dei Servizi etc, è certa ma svincolata dal mdf [un parassitesco approfittarne].

    Non è stata una scelta maturata per caso, ovviamente. Ero stufo, leggendo i vari commenti nei vari forum e blog, e le vecchie, nuove e varie dichiarazioni dal PP mostro singolo in poi, di tutta quella fumosa matassa di somme di nomi tra loro, di situazioni al limite, di legami dati per certi nemmeno in base ad indizi ma a supposizioni, di 'mostro' che raggiungono le decine e decine di unità coinvolte, etc etc.
    Alcune anche impacchettate bene in quanto ad essere accattivanti, ma poi appena gratti un minimo sotto la superficie vedi che si tratta solo di paradossali suggestioni che vengono sostenute e giustificate da altre paradossali suggestioni. Ultimamente poi, mi sembra che in certi luoghi e studi, si stia decisamente esagerando addirittura peggio delle annate di moda delle sette sataniche. Il fondo raschiabile del barile è stato raggiunto o ci siamo vicinissimi, e il caso e il merchandising annesso e connesso non può terminare il proprio autoalimentrasi.

    Alle complesse trame da film, preferisco la tragica normale umana banalità del male.
    E devo dire che ci trovo mille volte più riscontri certi, concreti e concatenati sui quali almeno imbastire le nuvole dei pensieri.

    Ex post, dopo, a ritroso, è sempre semplice cadere nel fascino del connettere idealmente due o più eventi/elementi.
    E' corretto provarci, ma al tempo stesso bisogna anche fare la prova del nove, ossia provare a darne lettura di senso nell'ordine corretto, quello che procede da A a B e non vicevera; dove A è motivo o causa (almeno concausa) di B.
    Tutte queste corpose e complesse agglomerazioni di miriadi di schegge differenti in un unico super-piano, non passano mai una volta la sopravvivenza logica della prova del nove.
    Esempio?
    Se ci fossero X o Y di ambiente molto prossimo alla DM che -in ottica scarpe- le inviano lembi umani per spaventarla perchè spaventarla(et similia ma non ucciderla) è il loro scopo e quindi distrarla dalle sue vere indagini e sequestri di droga, etc: perchè non farle pervenire già anni prima tali lembi? perchè non farglieli pervenire ogni volta? Perchè inviarglielo nel 85 a indagini e successi già ottenuti? Perchè smettere di colpire nel 1985 (anno in cui la DM mica ha smesso invece di fare il proprio lavoro)? E se l'indagine si fosse chiamata anzichè 'Shoes', 'Umbrellas', i francesi sarebbero ancora vivi?

    Cmq, buon lavoro e buon proseguimento. Da parte mia l'ho trovato un dialogo ed un confronto davvero interessante (e a me utile).
    Al tuo prossimo articolo.
    Ciao

    hazet

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  6. anzi, 'molto utile':

    Sull'overdose, come scritto, sottolineo solo che mediaticamente Della Monica è ben separata dalle cronache sul mostro quindi non riesco a farmi bastare solo la "minaccia perché donna", mi sa proprio di richiamo a chi ormai da 2/3 anni lo ha definitivamente abbandonato e dimenticato [cit]

    vale una birra, un abbraccio, ed un 110 e lode!!!

    Questa interpretazione, che tra l'altro non prescinde dal quella del solo 'donna', si sposa ed integra alla perfezione (che poi corrisponda ad univoca verità, ovviamentne non lo so e non lo sapremo mai) a il comportamento di un nome ben specifico [comportamento indicato in molteplici verbali e rapporti e documenti e da molteplici fonti].
    Nome che pure diede un alibi falso per i venerdì di Scopeti (se il delitto avvenne il ven su sab) e per Signa..

    se non ti avevo già ringraziato abbastanza prima, ti rincaro il battimano.

    Però adesso mi taccio advvero, che i commenti sono come il pesce, dopo tre puzzano :)

    hazet

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  7. Se il mostro sapeva della casa della DM a San Piero a Sieve doveva essere uno davvero addentro alle indagini, io propendo più per una familiarità con il luogo, nel tuo video https://www.youtube.com/watch?v=9U-_Na6kN-g al minuto 3:10
    c'è un negozio caccia e pesca, non so se sono la stessa famiglia ma avevo letto che c'era un negozio caccia e pesca anche nell'85,
    insomma io credo che potesse conoscerlo (di vista) quelli del negozio, può essere che si sia servito da loro.

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