domenica 26 gennaio 2020

Scopeti 1983

Appunto n. 27

Scopeti 1983 - prima parte

Sì, 1983, non è un refuso. Le cronache immediatamente successive al duplice omicidio di quell'anno già ci presentano tra le righe la zona che diventerà tristemente nota solo il 9 settembre 1985.
Ma partiamo dall'inizio.

9 settembre 1983 - Giogoli - vittime Uwe Rüsch e Horst Meyer

I due giovani tedeschi erano arrivati a Firenze da qualche giorno con il camper, di giorno visitavano la città e la sera, invece che fermarsi in un camping, andavano alla ricerca di un posto appartato per dormire.
Nella notte di mercoledì (o di giovedì, lui non lo ricorda), il furgone fu visto da una guardia giurata della Metronotte, Giampiero Salvadori, che faceva il suo giro d'ispezione nei pressi delle cantine Serristori di San Casciano.
Il camper era posteggiato di fronte al cancello di una villa e il metronotte bussò allo sportello, con la pila illuminò il volto di Horst Wilhelm Meyer e gli disse che in quel punto non potevano sostare.
Vide nel furgone anche il Rusch Sens che dormiva e gli parve una ragazza.
(La Nazione, 11 settembre 1983)

Per collocare geograficamente di cosa parla l'articolo sul metronotte: le cantine Serristori erano sotto Villa Machiavelli, via Scopeti 64, secondo quanto riferitomi da abitanti della zona.
Il delitto dei francesi di due anni dopo avviene di fronte via Scopeti 124.
L'articolo specifica solo la zona da cui vennero allontanati i tedeschi, un punto favorevole per posizionare il furgoncino, di fronte al cancello di una villa.
Non mi risultano condizioni simili in altre ville della zona a parte quella di fronte agli orrori dell'85.
Due coppie straniere, entrambe in campeggio, nella stessa zona, vittime del mostro di Firenze.
È una coincidenza abbastanza inquietante.
Si può far correre la fantasia ed ipotizzare che il mostro abbia tratto spunto da questo articolo del 1983 per scegliere e studiarsi la zona degli Scopeti in vista dell'85.
Oppure aveva già scelto la piazzola fin dall'83 e il metronotte ha solo rimandato l'inevitabile?
Ma in questo secondo caso, perché intestardirsi sui due ragazzi tedeschi e seguirli (o cercarli) fino ad arrivare a Giogoli per commettere il delitto?
Meno probabile questa possibilità, anche perché i ragazzi andarono a giro anche il giorno dell'omicidio prima di riposizionarsi nello spiazzo di Giogoli all'ora di cena, difatti limitando la presenza del mezzo alla sola notte.
NB: dalle cantine alla piazzola di Scopeti sono meno di 2 minuti in auto, zona battuta dalla guardia giurata. Da Scopeti a Giogoli sono 15 minuti in auto, spostamento dei tedeschi.




La data.
I corpi dei giovani tedeschi vengono trovati ufficialmente il giorno 10, sabato, alle ore 19:30, da Rolf Reinecke che abitava nella villa adiacente, La Sfacciata.
In corsivo, dal blog Calibro22: alcuni testimoni vedevano i tedeschi la mattina quando facevano colazione, poi sparivano per tutto il giorno, quindi ricomparivano la sera intorno alle ore 20:00.
Da accertamenti testimoniali eseguiti su rogatoria, risulta che le vittime sarebbero partite da Monaco il 7 Settembre.
Il metronotte li allontanerebbe quindi dalla piazzola di Scopeti la notte del loro arrivo, mercoledì, oppure giovedì, esattamente il 7 o l'8 Settembre.
La mente corre nuovamente avanti di due anni, al delitto Nadine Mauriot - Jean Michel Kraveichvili, chissà se quella data era importante per lui o è stata solo una casualità, l'ennesima.
Evitiamo ogni commento personale e la aggiungiamo alle "inquietanti coincidenze".

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Scopeti 1983 - seconda parte

Trascorrono quattordici anni da quell'articolo.
E' il 1997, il GIDeS ha sostituito la Squadra Anti Mostro e il suo capo, Michele Giuttari, sta divorando ogni faldone dell'inchiesta, anche il più polveroso, a caccia di nuovi spunti.
Durante questa fase, salta fuori un nuovo testimone.

FIRENZE, S' INDAGA SU UN AGGUATO MANCATO
La piazzola degli Scopeti dove nel settembre del 1985 una coppia di francesi fu uccisa dal mostro potrebbe essere stata teatro di un altro delitto mancato.
La squadra mobile di Firenze sta verificando le dichiarazioni che un ex muratore di San Casciano, Giovanni Bonechi, 67 anni, ha rilasciato al Tg1 e al quotidiano 'La Nazione' .
Ieri Bonechi è stato ascoltato per due ore dal capo della mobile Michele Giuttari.
Ha raccontato che in un giorno imprecisato, forse nel 1983 o '84, andando a caccia parcheggiò la sua auto nei pressi della piazzola di Scopeti.
Erano le sei del mattino.
Nella piazzola c' era una tenda verde.
Bonechi stava inoltrandosi nella macchia quando gli si avvicinò un contadino che disse: "Attento perchè qui sparano. Stanotte ho sentito dei colpi, sono uscito per vedere che stava succedendo e vicino alla tenda, che è stata montata ieri sera da un uomo e da una donna, ho visto due bossoli".
I bossoli erano lì.
"Erano di pistola", sostiene Bonechi.
Nella tenda non c' era nessuno.
Forse gli occupanti avevano passato la notte altrove.
Poche ore più tardi la tenda non c' era più.
Ora la polizia sta cercando di identificare il contadino incontrato da Bonechi.
(La Repubblica, 5 gennaio 1997)

Sul fronte delle indagini ieri è stato interrogato, dal capo della Mobile Giuttari, un cacciatore di San Casciano.
L'uomo, Giovanni Bonechi, 66 anni, ha riferito che due anni prima circa del delitto degli Scopeti, nella stessa piazzola dove furono uccisi i due turisti tedeschi, trovò una tenda con fuori dei bossoli.
A segnalargliela era stato un contadino che nella notte aveva udito alcuni spari.
Una semplice testimonianza che avrebbe fatto pensare a un presunto mancato delitto ai danni di una coppietta: un episodio sul quale sono in corso accertamenti.
(Corriere della Sera, 5 gennaio 1997)




Una sintesi delle affermazioni del Bonechi, che ritagliamo da La Nazione:

Il mostro fallì un altro agguato.
Un cacciatore: "forse un altro delitto mancato"
Vide due bossoli di pistola in terra, e un contadino amico gli disse che qualcuno aveva sparato agli occupanti di una tenda
"Ho visto due bossoli agli Scopeti, in quegli anni. Ero andato lì a caccia e insieme a un contadino che abitava nella casa davanti vidi due bossoli per terra.

(l'articolo successivamente fornisce anche un'indicazione più precisa: "contadino che forse ha abitato quella casa sulla collinetta davanti alla piazzola")

Sono sicuro. Erano due bossoli di pistola.
Erano prima di arrivare agli Scopeti, lungo la strada, sulla sinistra.
C'era un contadino che mi conosceva per nome e mi chiamò e mi disse 'oh Bonechi, stanotte hanno sparato'.
Guardai i bossoli per terra, ma non li toccai.
Sarà stato l'80 o gli anni successivi.
Prima di quando ammazzarono i francesi.

(Bonechi poi si confonde sulle date e spara l'86)

Quel contadino ha sentito due botte, di notte. Me lo raccontò lui.
Disse che c'erano due in una tenda tirata su nel bosco e di averli visti scappare.
Lui li aveva visti fare la tenda.
Si salvarono perché si buttarono di sotto dal ciglio della strada.
E lui aveva visto questa scena." 
Bonechi avrebbe parlato dei bossoli con una troupe Tv che gli aveva chiesto di accompagnarla su uno dei luoghi della vicenda.
(La Nazione, 4 gennaio 1997)

Un racconto tardivo, troppo, che quindi solleva legittimi dubbi sulla sua veridicità.
Comunque il 14 Luglio 1997 il Bonechi è di fronte alla Corte, ma l'argomento della tenda e dei bossoli non viene affrontato.
E' una fase in cui si cerca di confermare o smentire la sudditanza psicologica di Lotti nei confronti del Pacciani, si scava quindi sulla sua sessualità.
Per intenderci, è la testimonianza divenuta nota per la frase che gli viene contestata dal Pubblico Ministero "il Lotti era un finocchio, nel senso che andava con gli uomini per pigliarlo in c**o e non per metterlo. Questa voce l'ho sentita tanto tempo fa nel paese di San Casciano, dai primi anni '80 in poi".
Non risulta sia stato rintracciato il testimone degli spari che abitava nei pressi della piazzola, se ancora vivo al momento degli accertamenti del '97.

Niente bossoli conservati, niente denuncia, rimane solo un racconto suggestivo da mettere nel mucchio assieme a tanti altri.


Calibro 22 - delitto Giogoli 1983 - link all'utilissimo blog