domenica 13 agosto 2017

la Videocassetta sul Mostro

Appunto n. 5

Nel 1987, dopo oltre un anno dall'ultimo duplice omicidio, sui giornali si torna a parlare del Mostro di Firenze.
Ricostruiamo quei giorni particolari che riaccesero i riflettori sulla vicenda e videro il ritorno della campagna di prevenzione nota come "Occhio Ragazzi".
Il 20 Marzo la famiglia Rontini riceve una telefonata da parte di un anonimo senza inflessioni dialettali che preannuncia che il Mostro si rifarà vivo dal 22 al 25 dello stesso mese. Passano alcuni giorni e ad Aprile (Spezi dice il 7) viene recapitato un plico all'attenzione di Silvia Della Monica: contiene una vhs "con servizi tv sul Mostro" e una lettera scritta a macchina di trenta righe in cui vengono specificati gli errori contenuti nei servizi. Anche in questo caso vi è un errore nella scrittura dell'indirizzo. Inoltre nella missiva, l'anonimo scrive una frase che fa sobbalzare gli inquirenti, in quanto corregge un errore che solo il Mostro poteva conoscere (oltre a pochi fidati uomini di Vigna).
Vigna sminuisce la questione affermando che si tratta solo di un mitomane, eppure nel giro di due giorni:
- viene riattivata la SAM
- viene spedita la vhs alla scientifica di Roma
- viene riattivata la campagna "Occhio ragazzi" sul territorio
- viene prodotto uno spot televisivo da mandare sui canali pubblici e locali
- vengono chiamati a raccolta tutti i sindaci della provincia per affrontare la nuova emergenza

Questa lettera del 1987 e il contenuto della videocassetta allegata non sono mai state divulgate, a differenza di altro materiale anonimo di dubbia autenticità (vedi la bizzarra "in me la notte non finisce mai" o quelle di minaccia "ve ne basta una a testa").
Resta dunque un mistero quale particolare avrebbe corretto l'anonimo.
A voler essere maliziosi verrebbe da pensare a una parola che inizia per "S" e finisce per "copeti".

Seguono alcuni estratti dagli articoli di nostro interesse.
Bizzarro leggere su un giornale del 1987 che gli investigatori ritenessero morto il Mostro perché il medico perugino si era suicidato. Anche perché è proprio Vigna a chiudere nel 1987 le indagini a carico di Narducci dopo aver verificato che il medico non era in Italia in due occasioni.

LA NAZIONE (domenica 12 Aprile 1987)
Nuova sfida del mostro
"Sono vivo, colpirò"
Lettera al magistrato cui spedì un lembo dell'ultima vittima
A Firenze ritorna l'incubo
MARIO DEL GAMBA
Si è rifatto vivo forse anche per smentire clamorosamente la voce popolare che lo voleva morto proprio perché l'estate era trascorsa senza il tragico rituale della coppietta massacrata con la famigerata pistola calibro 22 che ha firmato la serie dei sedici omicidi.
Di certo quest'ultimo messaggio è stato preso in particolare considerazione dagli inquirenti (diversamente da quanto viene fatto con le tante lettere anonime di mitomani) tant'è che il sostituto Paolo Canessa, che coordina tutta l'inchiesta, l'ha inviato all'istituto superiore di polizia scientifica.
La preoccupazione che possa tornare a colpire è ora aumentata tanto che proprio ieri mattina alla Procura hanno annunciato un prossimo appello a tutte le coppiette perché non si appartino in macchina. E' un appello che fino a qualche settimana fa era stato deciso di non fare e gli investigatori, dopo che fra la gente prendeva campo la convinzione che il mostro fosse morto, stavano indagando sui suicidi di alcuni personaggi che per certi episodi della loro vita o per qualche segnalazione potevano avere delle analogie con la personalità del maniaco omicida "disegnata" dai criminologi.
In particolare si erano esaminati i casi di un uomo suicidatosi mesi fa nel lago Trasimeno e di un altro che si è tolto la vita a Montecatini.


LA NAZIONE (lunedi 13 Aprile 1987)
Allarme mostro
Si riattiva la squadra seciale di investigatori
MARIO SPEZI
"Tornerò presto a colpire", questo il senso dell'inquietante messaggio ricevuto dal sostituto procuratore fiorentino Silvia Della Monica e che in queste ore a Roma tecnici della polizia scientifica stanno sottoponendo a una complessa serie di esami per confermare, o escludere, che l'autore sia proprio lui, il mostro di Firenze.
L'ultima, arrivata il 7 aprile, aveva apparenti elementi che richiamano alla mente i due messaggi veri: il tipo di busta, i caratteri della macchina per scrivere, la logica del contenuto, lo stesso destinatario, Silvia Della Monica, l'ultimo magistrato donna che si è occupata del caso.
Ma altre circostanze inducono a pensare che gli inquirenti attribuiscono grande importanza al messaggio. La Sam, la speciale squadra antimostro, verrà riattivata: la prefettura sta vagliando l'ipotesi di rilanciare una nuova campagna di allarme, sull'esempio di quella dello scorso anno denominata "Occhio, ragazzi!"; presto si terrà, con gli investigatori, un vertice dei sindaci dei comuni attorno a Firenze.


LA NAZIONE (martedi 14 Aprile 1987)
Dal mostro alla procura
un nastro videoregistrato
Nella lettera che l'accompagna una frase sconvolgente


Ieri maxivertice degli investigatori
Grande allarme: riparte la campagna "Occhio ragazzi"
per mettere in guardia le coppiette


Conteneva anche un nastro videoregistrato con brani di alcune trasmissioni televisive dedicate al caso il plico che colui che si firma "il mostro di Firenze" ha inviato nei giorni scorsi al magistrato Silvia Della Monica.
Lo ha rivelato lo stesso procuratore capo di Firenze Raffaello Cantagalli.
Una frase della lettera che accompagna il nastro registrato avrebbe in particolar modo allarmato gli inquirenti. Il misterioso autore della missiva commentando le immagini registrate, si mostra a conoscenza di una circostanza che non sarebbe mai stata divulgata e che sarebbe a conoscenza solo di una cerchia ristretta di investigatori.
Tutto il materiale è stato portato a Roma dal sostituto procuratore Paolo Canessa, che è titolare dell'inchiesta sugli otto duplici omicidi, per essere esaminato nello speciale laboratorio della polizia scientifica.
L'allarme è comunque scattato a Firenze: nei prossimi giorni verrà decisa la ripresa della campagna di informazione denominata "Occhio ragazzi!" che sarà potenziata anche con la realizzazione di uno spot da mandare ripetutamente in onda su reti locali e nazionali.
-
Particolari di un delitto
E' la nuova firma del mostro?


Nel messaggio ci sarebbe un elemento che sarebbe stato a conoscenza
solo di pochi investigatori. Previsto un vertice in prefettura con gli
amministratori locali. Un "contatto" e tante perplessità


MARIO DEL GAMBA - MARIO SPEZI
Non era una semplice lettera il messaggio fatto pervenire nei giorni scorsi da qualcuno che si firmava il mostro al sostituto procuratore Silvia Della Monica: era un plico che conteneva una videocassetta in cui sono registrati brani di trasmissioni televisive dedicate alla catena di omicidi. Lo ha rivelato lo stesso procuratore capo della Repubblica di Firenze Raffaello Cantagalli in uno scarno comunicato di 11 righe nelle quali prudentemente ha aggiunto: "Non si ha motivo di ritenere che la lettera possa essere stata spedita dall'autore degli omicidi".
Poco si sa delle scene contenute nel nastro registrato e della lettera. Sembra, comunque che il testo scritto sia una sorta di elenco e precisazioni e puntualizzazioni a quanto gli autori di molte trasmissioni sul "mostro di Firenze" hanno detto, secondo l'autore del messaggio, in modo non corrispondente alla sua verità. E, in particolare una di quelle precisazioni si riferirebbe a una non divulgata circostanza di un omicidio che sarebbe a conoscenza solo di una ristretta cerchia di inquirenti.
Al di là dell'accertamento della sua autenticità, peraltro assai problematico, il nuovo fatto ha riacceso in modo molto evidente l'interessamento degli inquirenti sul caso. Ne dà conferma anche l'improvviso vertice di magistrati e principali esponenti del Sam, la speciale squadra anti mostro, svoltosi ieri mattina nell'ufficio del procuratore capo e protrattosi per oltre tre ore.
Il clima di allarme anti mostro è comunque tornato quello che precedette l'estate scorsa e coinvolge tutti i responsabili dell'ordine pubblico a Firenze e nei comuni limitrofi, tant'è che nei prossimi giorni si terrà in Prefettura una riunione di tutti gli inquirenti allargata agli amministratori locali per determinare una nuova strategia di prevenzione. Anche la campagna informativa rivolta soprattutto ai turisti, che fu denominata "Occhio ragazzi!", verrà rilanciata e potenziata. Il comune di Firenze ha addirittura già allo studio la realizzazione di uno spot televisivo da mandare in onda ripetutamente attraverso le emittenti locali e nazionali per ricordare ai giovani il grave pericolo che la notte nasconde sulle colline.
Anche questa volta, che ha usato una macchina da scrivere, pare che l'indirizzo contenga un altro errore. Ma è stato fatto di proposito?
Una comparazione tra la lettera dattiloscritta arrivata nei giorni scorsi potrà essere fatta con l'altra che, con discreta sicurezza, viene ritenuta il secondo messaggio del mostro, quello triplice inviato ai magistrati Piero Luigi Vigna, Paolo Canessa e Francesco Fleury con tre pallottole Winchester serie H e il breve messaggio "Ve ne basta una a testa?". La "scientifica" stabilì che quelle poche parole erano scritte con una macchina "Olivetti" che usava caratteri tipo "Pica". Nei giorni immediatamente successivi un giornalista ricevette una busta anonima contenente solo tre fotocopie di altrettante pagine del manuele di istruzioni della macchina per scrivere "Olivetti TES 401". I fogli si riferivano all'impiego della "margherita", la testina rotante che consente di cambiare tipo di carattere, e illustrava in particolare quello denominato "Pica", usato nel messaggio. Inoltre una pagina spiegava quali spazi quella macchina lascia tra una lettera e l'altra. Era il tentativo di inviare un codice di riconoscimento?


Lo scetticismo è comunque di rigore tra gli inquirenti. "Per me è solo un mitomane più fantasioso degli altri" ha commentato il procuratore aggiunto Piero Luigi Vigna.


FONTI:
Emeroteca Flanz
La Repubblica (14 aprile 1987)

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