martedì 8 agosto 2017

il medico e l'esecutore

Appunto n. 1

Il medico di Perugia morto in circostanze misteriose, il farmacista di San Casciano poi assolto, adesso sembra toccare al medico di Dicomano.
Anni di inchieste hanno ormai abituato i media all'idea che nei delitti fosse coinvolto un insospettabile professionista.
A seguito della prima sentenza Pacciani (in cui veleggiava la possibilità di complici) e con le rivelazioni di Gabriella Ghiribelli e Giancarlo Lotti, le ricerche si sono focalizzate su un medico mandante degli omicidi o intermediario di una setta.
Ma è davvero questa l'origine della teoria "medico mandante e mostro esecutore"?
In realtà no.
A inizio anni 80, per un certo periodo, sui giornali andò forte l'ipotesi del chirurgo mostro solitario, scaltrissimo col bisturi, esecutore unico dei delitti.
Oggi sembra incredibile visto che lo identifichiamo immediatamente con la "pista sarda" ma a quel tempo Mario Spezi era convinto che il mostro avesse un mandante nella persona del Dottor B. (che poi è risultato estraneo ai fatti).
E' interessante rileggere un estratto dall'articolo de La Città, 4 MAGGIO 1983 (ben quattro mesi prima dell'omicidio dei tedeschi):

MEDICO PAGO' IL MOSTRO PER UCCIDERE I FIDANZATI?
Un medico, che fu già inquisito e interrogato dopo alcuni delitti, sembra abbia fatto il suo ingresso nell'inchiesta sul "mostro", il maniaco assassino che ha ucciso cinque coppie.
L'ipotesi è avvalorata da una notizia trapelata dal tribunale in base alla quale il giudice istruttore ha ordinato un'indagine bancaria e patrimoniale sui beni di Francesco Vinci, il muratore di Montelupo in carcere ormai da oltre otto mesi con l'accusa di essere l'autore del primo dei cinque duplici assassinii, quello di Signa dell'Agosto 1968.
Secondo questa nuova pista seguita dagli inquirenti sembrerebbe non da escludere che l'imputato, sospettato di essere il responsabile anche degli altri omicidi, possa essere stato pagato per compierli su incarico di un medico con il quale alcuni anni fa egli ebbe rapporti.

Trentaquattro anni fa.
Dal 1983 balziamo al 2017, i giornali parlano di un medico di Prato indagato per i delitti, ma quel nome - a dispetto di quanto sbandierato - pare non esserci
 nella black list redatta dalla SAM nel 1987, compilata coi nomi attenzionati a partire dall'omicidio Rontini-Stefanacci.
Restiamo in attesa.



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