venerdì 2 febbraio 2018

Golden Gay

Appunto n. 12

La prima parte che leggerete è una mia trascrizione personale perché in rete non ne trovo traccia, la seconda invece è ripresa dal sempre essenziale sito di Flanz.



23 Maggio 1994, Processo Pacciani.

Avvocato Santoni Franchetti:

"Non so se ve ne ricorderete ma uno degli investigatori del delitto del 1983, quello dei tedeschi, dei ragazzi tedeschi nel camper, disse che a una distanza di circa 10 metri dal luogo del delitto era stata rinvenuta e fotografata la copertina di una rivista pornografica. Intorno a questa rivista pornografica vi erano ritagliate pezzi - ritagliate dico con delle forbici, non so anche se vi erano pezzi di fotografie strappate - di altre riviste pornografiche. La difesa siccome questo argomento era stato oggetto di studio da parte di una perizia dei professori modenesi, chiese al Pubblico Ministero di vedere la copertina repertata ma non mi sembra acquisita agli atti e pertanto oggi se ne chiede l'acquisizione spiego brevemente l'importanza del reperto. Quando vidi la copertina che nelle fotografie non si vedeva peraltro molto bene, fui colpito da una circostanza singolare: che su quella copertina si faceva riferimento a un delitto, il cosiddetto Delitto Leroux. Cercammo questa rivista per due motivi fondamentali: sulla rivista si porta il numero 5 e se si va a leggere l'ottica di questi delitti cioè del modo di esecuzione noi vediamo che 74, 81, 81, 82, 83 questo è il quinto delitto. Ma la cosa più singolare è la data di questa rivista, che è del 1981. Ovvero sia è impossibile che quella rivista fosse stata lasciata prima di quella notte. Anche perché gli investigatori dissero - e l'avevano repertata proprio per quel motivo - che la fotografia, quella copertina non portava nessun segno di agenti atmosferici, pioggia, rugiada, sole. E quindi doveva essere stata messa per forza quella notte. Quindi noi ritroviamo quella notte una rivista di due anni prima, ricordiamoci che la serie dei delitti con una certa peculiarità incomincia nel Giugno del 1981, la rivista nasce nell'Aprile del 1981 e che porta "numero 5" come quel delitto e fa un riferimento a un altro delitto. Ritrovata la rivista, e per quello ne chiediamo l'acquisizione perché non era facile nemmeno trovarla, l'abbiamo trovata presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, non esisteva né a Milano né da altre parti. La rivista tratta e quindi chiedo che ne siano acquisite anche le pagine, di un tribunale che fa delle vendette. Cioè oggetto di questa rivista che non è omosessuale ma eterosessuale, a dispetto del nome "Golden Gay" è una rivista eterosessuale a tutto tondo, parla di un tribunale che fa delle vendette. E si conclude questi delitti in un modo molto simile a quello operato sulle vittime dei delitti che vanno dall'81 all'85. Atteso quello che ha detto l'attività investigativa e cioè che quella rivista non poteva essere che lasciata la notte del delitto, atteso il riferimento al numero 5, atteso l'anno di pubblicazione il 1981, atteso il contenuto singolarissimo un tribunale che incarica una persona di compiere una vendetta che poi viene sviluppata in modo molto simile a quello dei delitti, si ha ragione di credere, di ritenere come d'altronde fu pensato in quel periodo, che questa rivista, cioè questa pagina, sia stata posta o dall'autore, o dagli autori o da persone che avevano rapporti con l'autore di questo omicidio.
Quindi io chiedo che venga acquisita agli atti processuali.
Non solo, ma mi riservo, c'è una caratteristica in questa copertina.
E' stata strappata, almeno sembra, bisognerebbe farla vedere Presidente, da una parete.
Era stata appiccicata, forse con della colla o dello scotch, infatti sul retro si vede lo scollamento. La carta patinata è stata tolta e quindi non è possibile nemmeno pensare che questa pagina sia stata tagliata, strappata dalla rivista ma era stata proprio incorniciata. Cioè gli era stato dato un valore specifico. Io penso che anche il dottor Perugini possa vederla eventualmente se la Corte lo riterrà opportuno e le parti saranno consenzienti, per sapere se questo corrisponde a verità. La ringrazio.
Dopo le parti posso produrla, la difesa e il Pubblico Ministero ne hanno già avuto copia."

Presidente:

"La Corte provvedendo sull'istanza di produzione formulata dalla Parte Civile rappresentata dall'avvocato Santoni Franchetti e sentite le altre parti, ritenuto che anche alla produzione documentale in questione si applica il regime di ammissibilità richiamato nella precedente ordinanza odierna e sancito l'articolo 468 codice procedura penale che anche questa produzione è perciò allo stato inammissibile non risultando provata l'impossibilità di tempestiva richiesta a norma dell'articolo 493 comma terzo codice di procedura penale, respinge allo stato l'istanza di produzione.
E quindi questo lo ridiamo all'avvocato Santoni e questa la alleghiamo al verbale."


20 Ottobre 1994, Processo Pacciani.

Avvocato Santoni Franchetti:

"C'è una circostanza importante, verrà ritrovato accanto, a cinque metri circa dal furgone, una rivista, ci sono le fotografie, una rivista che si chiama "Golden Gay" di cui avevamo chiesto l'acquisizione, Presidente, del giornale, era tardiva, ma tardivamente l'avevamo scoperta, però c'è la fotografia e quindi ne possiamo parlare. Ed è una fotografia strana perché parla, questa rivista, di una setta di persone incappucciate e di un patto di sangue, compiono una vendetta con un atto finale che è simile - anche se compiuto a volte su uomini o su donne - a quello fatto dal mostro. La circostanza sarebbe per voi importante se si fosse usato il vecchio rito, acquisizione di altri atti. Nell'agosto del 1983 fu compiuta la perizia psichiatrica su Francesco Vinci. Fu dichiarato completamente sano di mente e lui parlò nell'agosto del 1983 di uomini incappucciati - c'è la perizia - nelle sue ricostruzioni e di patto di sangue. Guarda caso, dopo un mese e mezzo noi troviamo una rivista dell'aprile del 1981, cioè di prima, di pochi mesi prima che cominciassero questi delitti, in cui si parla di uomini incappucciati e di patto di sangue. Combinazione. È una combinazione. Ma chi ce l'ha messa? Dicono i Carabinieri: non era sgualcita, non era bagnata dalla rugiada, da nulla, è stata messa quella notte. Allora, quella notte qualcuno si è divertito a mettere una rivista del 1981 che parla di patto di sangue e di uomini incappucciati. Esattamente quello che dice - e la perizia non è agli atti purtroppo, ma c'è – di Francesco Vinci. Strano, molto, molto strano. Questa difesa di parte civile le cose le deve dire. Arriviamo invece, ed è molto importante, forse il delitto più importante: al 1984, dicevo l'85, l'84 è certamente importante perché voi dovete valutare, e anche su questo aspetto una risposta dalla Corte, un fatto importante. Signori, dopo il 1981 incomincia nei giovani una psicosi. Noi non si va più a fare l'amore in macchina perché veniamo uccisi. Le ragazze, ovviamente, si rifiutavano. Io mi ricordo nell'83 stavo a Borgo San Lorenzo e le coppie si radunavano intorno a un ospedale ancora non ultimato, proprio vicino al paese, nel paese e si vedeva quaranta macchine, cinquanta macchine, venti macchine a volte, tutte vicino, coi Carabinieri che ogni tanto venivano a controllare. La psicosi era enorme. Siamo nell'83. Trovare una coppia, più c'erano le pattuglie della Polizia, pattuglie del Carabinieri, volontari che andavano per le campagne a vedere, a guardare, cacciatori. Una psicosi. È logico, siamo nell'83 devono ancora avvenire il delitto dell'84 e dell'85. Trovare una coppia è difficilissimo, perché i luoghi, i posti sono migliaia. Pensate, il "mostro" colpisce sempre vicino a delle strade abbastanza importanti, ma se uno andasse nelle stradine di campagna poi ve ne è una varietà infinita e le coppie hanno paura; trovare qualcuno senza farsi notare è difficile. E sarà molto importante dopo. Talché nel 1984 penso che purtroppo per i poveri ragazzi di Vicchio fossero fra i pochi a uscire la sera in quel modo. Ma avranno pensato: 'Proprio qui deve venire a colpire?' Tra l'altro la strada è l'unico - io conosco i luoghi del delitto - quella strada è difficilissima da vedere se c'è una macchina, perché? Perché sale cosi, poi fa una curva, un rientro e non si vede da nessuna parte. Cioè, qualcuno dall'esterno non può vedere quel posto, l'hanno detto i Carabinieri, e poi i posti sono sempre lì. Il ragazzo d'altronde ha messo la macchina con la propria spalliera attaccata a una macchia, sulla destra c'è una casa e un prato. Quindi se viene qualcuno lo vede. Lì, con la macchina rivolta verso la strada. Ciononostante l'attacco verrà portato proprio dalla spalliera del guidatore, attaccata alla macchia. Sicché fa presupporre che la persona, o le persone che hanno aggredito quella coppia fossero già lì quando loro sono arrivati. Che vuol dire questo? E vorrà dire dopo, perché conoscere quel posto che non si vede, vivaddio, non può l'omicida aver girato in tutte le stradine, sono, ripeto, migliaia, tutte quelle di campagna, quelle sterrate, per vedere i posti possibili. Deve essere qualcuno che lo conosce molto bene e stiamo attenti, è a pochissimi chilometri dalla zona di Vicchio, è proprio, è quella zona lì. Ma questo delitto non ci dà altre connotazioni salvo una che viene, purtroppo, portato ulteriore oltraggio al seno della ragazza, ed è significativo. Purtroppo sono domande senza risposta. Noi vediamo che in tutti i delitti c'è qualche cosa di oltre, di di più: nel '74 c'è il vestito là sotto, e questo potrebbe essere importante in futuro per voi nel connotare psicologicamente l'omicida. C'è il vestito, poi sarà trovata a Calenzano una pietra rossa misteriosa: i Carabinieri faranno indagini incredibili.. Una pietra da salotto, un fermaporte di marmo, in mezzo a un bosco. Una pietra che ha un certo valore? Non riescono a capirlo. Verrà poi trovata la rivista. Verranno poi fatti altri dati connotativi come il taglio al seno. Nell'81 c'è invece il taglio al pube. Ogni volta c'è un qualcosa di più."


4 Giugno 1997, Processo Compagni Di Merende.

Avvocato Santoni Franchetti:

"Riguardando le carte, mi accorsi che nel delitto del 1983 ai tedeschi, accanto, c'erano delle riviste pornografiche, che nessuno aveva guardato perché le indagini non sempre furono fatte con molta attenzione. State bene attenti perché è fondamentale. Guardando un momento meglio queste riviste, ce n'era una sola, una pagina intera con attorno dei brandelli di foto. E in questa pagina intera notai una cosa strana, che oggi però acquista un significato completamente diverso. Guardando la data, vidi che era del 1981. Dissi 'o mio Dio, come fa a essere una rivista del 1981 se il delitto è del 1983?’. Anche perché, nei rapporti dei Carabinieri c'era scritto che quella rivista era stata messa, e non poteva che essere stata messa quella notte, perché non mostrava i segni di deterioramento che il sole o la rugiada potevano portare. E che poi, che fosse lì dal 1981 era impossibile. Anche perché Presidente, i testi sentiti, gli abitanti - c'è una casa proprio accanto - dissero: 'questo non è luogo dove le coppie vengono a far l'amore, guardoni non ci sono', quindi riviste pornografiche è difficile... ma è del 1981. E lo sapete Presidente di quand'è il primo numero? Il primo numero era dell'aprile del 1981. Quindi quando esce Stefano Mele, esce anche questa rivista che guarda caso era stata appesa a una parte perché dietro si vede lo scotch attaccato e poi quando viene staccata va via e resta la pagina strappata. Ora Presidente, visto che in questo processo appare la figura di Francesco Vinci, è importante parlare un momento - e ve la vorrei far vedere, c'è lo strumento, perché sennò sarà un po' difficile farla, vedere a tutta la Corte - perché dice delle cose, questa rivista, fondamentali. La prima pagina.
(CUT)

Dunque, ripeto, questa rivista è del 1981, va bene? E parla, lo vedremo poi nelle foto a riprova di quello che dico, parla di un gruppo di persone gay che compie delle vendette contro chi gli ha portato dei torti. In fondo vi è la punizione e vedremo che quella punizione portata a coloro che hanno osato offendere questo gruppo di persone è una punizione uguale a quella che avviene nell'omicidio. Però, Presidente, annuncio prima di vedere le immagini, che chiederemo, ai sensi dell'articolo 238 ter di procedura penale, l'acquisizione - il signor Pubblico Ministero dovrà dare il suo parere - della perizia psichiatrica che fu effettuata su Francesco Vinci nell'agosto del 1983. Che cosa voglio dire? Quando leggerò i brani di questa perizia psichiatrica, in cui lui fa delle dichiarazioni importantissime e Francesco Vinci credo che sia morto, non ne dubito, non lo so, ho parlato, non ho letto gli atti.Presidente, intanto leggo che cosa scrive, che cosa dice Francesco Vinci nel 1983, nell'agosto, cioè due mesi prima l'omicidio. Interrogato sulle macchie di Rorschach lui dice: "mah, a me sembra che siano due persone queste qui che stanno portando via una persona così, per le braccia. Sono due esseri umani, va bene, che stanno trascinando via un'altra persona. Ci sono, credo, delle persone con dei mantelli e dei cappucci che portano via un'altra persona".
E i commenti degli psichiatri dicono: ‘ma questo è imputato di omicidio di questo genere e ci dà queste risposte?'.
"E quei tali coi cappucci a che cosa le fanno pensare". "Mah, che sia un tipo di reato, un sequestro di persone, non so, cose del genere". E poi continua: "che cos'è questa?" "Una vagina". Sta interpretando le macchie di Rorschach. Ognuno dice è libero di interpretare a suo modo, fanno gli psichiatri. Certamente è molto strano. E poi continua: "Questi sono uomini incappucciati, questi sono uomini mascherati che legano le mani a un altro uomo, che portano via, e questo è sangue, un altro uomo”. Allora, noi sappiamo che nel 1983, due mesi prima l'omicidio, Francesco Vinci parla in questa perizia di uomini incappucciati, di uomini mascherati e parla esattamente di legame di sangue. Legame di sangue. Io, cioè, che è un giuramento di sangue. Ora io, Presidente le dico questo: quando voi vedrete ora non le possiamo vedere però è interessante la prima foto, perché vi spiegherà il seguito lui, secondo la tesi oggi del Lotti, dell'accusa verrà liberato perché delle persone non vogliono che lui ingiustamente, o giustamente poi non lo sappiamo, rimanga comunque in carcere. Si parla di uomini mascherati e in quella rivista vi sono uomini mascherati. Ve lo farò vedere, va bene? In quella rivista vi sono uomini mascherati. E la punizione è esattamente la stessa che viene, vi è sfondamento anale, in questa rivista la punizione è questa, la morte atroce per sfondamento anale, mentre in questi delitti abbiamo una punizione comunque con asportazione del pube con questo segno.
(CUT)
Insomma, per me è piuttosto importante vedere che una persona, che si dice oggi liberata da costoro, due mesi prima dell'omicidio viene a parlare di pluralità di persone e di persone incappucciate, di persone legate da un giuramento di sangue. Dopo due mesi io mi ritrovo sul luogo dell'omicidio una rivista del 1981, pressoché in data dell'inizio di questi omicidi, che mi parla di uomini incappucciati, di giuramento di sangue - testuale, in quella rivista c'è scritto giuramento di sangue - e di punizione simile a quella che viene compiuta contro. Io che cosa devo pensare, Presidente? Quello che pensai allora: la rivista fu lasciata sul luogo del delitto apposta come messaggio a Francesco Vinci per dirgli: il giuramento di sangue è stato adempiuto.
(CUT)
Allora dico, questo fatto è fondamentale perché serve a illustrare questa vicenda. Ma vi dirò di più: il Lotti non ha saputo indicare quando avvenne il colloquio fra il Vanni ed il Vinci in San Casciano. Allora dico, ma signori della Corte, possiamo investigare su questo?
(CUT)
Quelli che mi interessano molto sono tutti quegli accertamenti oggettivi che meglio servono a strutturare una sentenza. Perché prima, ripeto, bisogna vagliare questi fatti e poi arrivare alle eventuali condanne o assoluzioni che esse siano. Questo è il senso e lo è sempre stato, Presidente, da 23 anni, di questa parte civile che ha combattuto. Perché questo è un processo anomalo, è diverso, ve l'ho detto. Troppi errori sono stati commessi e non si potrà mai rinfacciare niente a nessuno se siamo esseri civili non lo potremo mai rinfacciare, perché la premessa che ho compiuto inizialmente, la mia premessa iniziale fondamentale, questo è un processo anomalo, misterioso e quindi difficile. I moventi ci sono sostanzialmente sconosciuti. Perché una cosa così atroce, quando parla di vedere quelle maledette fotografie, ne vengo ogni volta sconvolto, Presidente, perché sono una cosa veramente atroce e dietro non ci può essere una banalità, ma qualche cosa di estremamente più complesso che ancora ci è sfuggito."



Come si vedrà nel corso del processo ai Compagni di Merende, l'avvocato propenderà per la ricostruzione del PM. Quindi Francesco Vinci legato a Vanni e Pacciani e via proseguendo nelle confessioni di Lotti.
Personalmente le parole di Vinci durante i test con le macchie non mi impressionano in direzione "secondo e terzo livello del mostro", mi sembrano più in sintonia con l'ambiente dei sequestri.
Quello che mi ha fatto interessare al Golden Gay è piuttosto la - seppur minima - possibilità che chi l'ha posizionato a Giogoli fosse a conoscenza delle risposte di Francesco ai test con gli psichiatri.
Qualche considerazione al di là dell'idea dell'avvocato condivisibile o meno: come si intravede nella foto, la copertina non ha l'angolo in alto a sinistra. Questo fa sorgere il sospetto che la rivista fosse stata trovata come allegato ad un'altra pubblicazione. Negli anni '80 infatti era pratica comune riempire le edicole di pacchetti con più riviste vecchie a poche lire (soprattutto in periodi estivi, ma c'era anche chi abbondava in tal senso durante tutto l'anno come la vecchia edicola all'esterno della Stazione di Santa Maria Novella). Altre volte una vecchia pubblicazione veniva inserita come allegato a una nuova ma privata di un angolo.
C'erano i pacchetti con Topolino, Braccio Di Ferro, con i super-eroi, e poi ovviamente con i giornaletti porno.
Il Golden Gay peraltro andò molto male sia in patria (era infatti la traduzione di una rivista francese) che in Italia dove infatti durò pochi numeri. Non stupisce che sia rimasto tra gli inveduti da riciclare.

AGGIORNAMENTO:
Come ipotizzato sopra, adesso ne abbiamo conferma da queste copie di SuperSex, rivista maggiore della stessa casa editrice del Golden Gay e sempre traduzione della versione pubblicata originariamente in Francia.
Manca l'angolo in alto a sinistra in quanto copie vecchie omaggio ad altre riviste.






Santoni Franchetti - deposizione del 23 Maggio 1994 (AUDIO, dal minuto 30)
Santoni Franchetti - deposizione 20 Ottobre 1994 (TRASCRIZIONE)
Maresciallo Storchi - deposizione del 29 Aprile 1994 (TRASCRIZIONE)
Santoni Franchetti - deposizione del 4 Giugno 1997 (TRASCRIZIONE)

1 commento:

  1. La chiave è la pistola, che secondo me è sempre rimasta nella stessa mano. Mano che iniziò a sparare, quella maledetta notte del 1968 a signa. Si doveva investigare meglio la cosiddetta pista sarda. Io sono pienamente d'accordo con la tesi dell'ottimo ufficiale dei carabinieri, torrisi. L'arma investigava su questa pista... Ma poi arrivò la Sam, che ci condusse nelle assurde indagini ai cosiddetti "compagni di merende".

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