martedì 6 febbraio 2018

CLUB ANTI MOSTRO - La Prostituta e il Figlio Invisibile

Appunto n. 13

Sotto la sigla "Club Anti Mostro" pubblicherò una serie di informazioni che ho raccolto negli anni, a volte verbalmente e altre volte in forma scritta. Indagini amatoriali da parte di gruppi di appassionati di nera fiorentini. Perché anche nei primissimi anni 80 c'erano numerosi interessati ai fatti di cronaca che si trovavano e si scambiavano informazioni, che fissavano e facevano macchinate per raggiungere i luoghi degli omicidi a caccia di tracce. Un po' come avviene adesso. E nonostante non possedessero quell'utile strumento che è internet, avevano il vantaggio di effettuale i loro studi nello stesso periodo in cui i delitti avvenivano.
Alcune storie riguarderanno direttamente il Mostro Di Firenze, altre come in questo caso no, ma voglio nel mio piccolo rendere omaggio ai loro lavori che ci raccontano la Firenze di quegli anni. Non è un romanzo, sono tante piccole informazioni che alla fine hanno generato un quadro di insieme su personaggi legati alla prostituzione che dalla piazza arrivava fino a Santa Maria Novella.


Firenze, 1977. Dietro Piazza San Jacopino.
Una coppia di sposini sui trent'anni prende casa al quinto piano di una palazzina.
Partono per le vacanze e al loro ritorno, si ritrovano una denuncia per schiamazzi da parte degli abitanti del quarto piano. Ma i ragazzi, in quella casa, ancora non ci sono mai stati. Una vera e propria denuncia "preventiva". E' solo l'inizio.
La denuncia è stata sporta dalla più che settantenne signora G. vedova B.
Una vita intera trascorsa a prostituirsi.
Eccentrica, bassa, tarchiata, quando esce indossa una pelliccia voluminosa e una vistosa parrucca rossa che la rende inconfondibile. Nel quartiere è conosciuta come "la vecchia".
Quando rimane in casa, urla e impreca senza sosta, contro tutto e tutti.
I bambini del palazzo sanno che quando camminano per le scale, devono fare il massimo silenzio, perché lei li guarda dallo spioncino della porta e se sente un rumore, anche il più impercettibile, scatena la sua ira.
La notte la vedova B. posiziona sul pianerottolo un giradischi dal quale fa suonare a tutto volume, a ripetizione, canzoni romane sboccate, mentre lei fracassa il manico di un ombrello sulla ringhiera.
E quando non si improvvisa deejay, le cose vanno anche peggio: continue telefonate nel cuore della notte. A ripetizione. Senza sosta, fino al mattino.
La nuova coppia ci mette poco a scoprire che prima di loro questa signora irrefrenabile ha fatto scappare ben tredici inquilini.
Gli ultimi erano stati una signora molto anziana con il figlio pugile, un armadio di due metri che una mattina finì per perdere le staffe e, presa "la vecchia" per il bavero, la sbatacchiò contro il muro.
Prima ancora una coppia di anziani, il cui marito ebbe un esaurimento tale che cercò di buttarsi dal terrazzo.
Ma perché nessuno era mai riuscito a farsi valere con lei?
Da dove derivava tutta questa "intoccabilità" della vedova del quarto piano?
Forse dal suo amante, il maresciallo che le aveva pure regalato quell'appartamento?
Ma il maresciallo non era il suo unico amante, stando alle voci di quartiere anche il prete della Chiesa aveva una relazione con lei. Condividevano perfino il cognome.
La vecchia però non viveva sola. Aveva un figlio. I primi anni neanche se ne accorsero dell'esistenza di questo figlio, perché non si vedeva mai. Aveva lavorato per l'azienda telefonica poi diventata Sip (oggi Telecom).
Il figlio aveva circa 45 anni nel 1985.
Quelle rarissime volte che lo si vedeva in giro, anche lui indossava una parrucca rossa, come la madre.
Guidava una Vespa GTR celeste.
Non si hanno altre informazioni su di lui, perché la madre lo teneva segregato in casa.
Lo comandava, lo proteggeva dalle persone là fuori. Ciò che aveva fatto quel figlio, almeno ciò che era a conoscenza degli abitanti del quartiere, era terribile: aveva stuprato una ragazzina.
Una famiglia sicuramente atipica.
Una sera, guardando una trasmissione televisiva di approfondimento sul Massacro Del Circeo, madre e figlio passarono tutto il tempo ad urlare
"Bene! Uccidetele tutte quelle pu**ane! Sono solo delle pu**ane, meritano di morire!"

La coppia di sposini sopportò per otto anni quelle condizioni di convivenza infernale, poi si arrese.


La canzone preferita (Alvaro Amici, Sora Assunta, da YouTube)
Massacro del Circeo (Wikipedia)

2 commenti:

  1. La sensitiva Stoppioni descrive qualcuno di molto simile

    https://insufficienzadiprove.blogspot.com/2010/09/teresa-stoppioni.html?m=1&fbclid=IwAR3GI6ehpgd94f6rw7-5ME_fc1ynt-FuAUGJJn8gxBJFmxGD9VPNpg1WJWM

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